RIVIVI IL PASSATO PEDALANDO
VERSO IL FUTURO

UNA STORIA
DI FAMIGLIA

Era il 1967 quando Giuseppe Bombi e Severino Maccaferri diedero vita a un'icona italiana destinata a fare il giro del mondo: la bicicletta pieghevole Cinzia. Da verniciatori per le più rinomate case motociclistiche, ebbero un'intuizione che avrebbe cambiato il loro destino: realizzare una bicicletta pieghevole con ruote più grandi, da 20 pollici, per offrire una pedalata più stabile e sicura.

Da quel momento, prese vita un’azienda che in 54 anni sarebbe diventata una delle realtà più importanti del panorama ciclistico italiano, un simbolo di italianità senza tempo, protagonista e leader di un settore in continua evoluzione.

1915 - 1937

DESTINATI A LASCIARE UN SEGNO

Nel 1901, a soli 14 anni, Primo Bombi scopre una passione insolita: la verniciatura. Con intelligenza vivace e una creatività fuori dal comune, Primo si fa notare e, in pochi anni, entra a far parte della Maserati Auto, una delle icone dell’eleganza italiana nel mondo automobilistico.

Di quei giorni, Primo riporta molti episodi, ma quello che rimane più impresso è il rituale dell’ultimazione di ogni verniciatura. Primo amava raccontare che, dopo il lavoro del meccanico, era la sua “carezza” finale a rendere l’auto unica. Il colore, acceso e brillante, diventava il segno distintivo di quelle auto da corsa. Un tratto distintivo che, oggi come allora, continua a rappresentare l’anima e la tradizione dell'azienda bolognese Cinzia.

1960 - 1966

LE ORIGINI DI UN’ICONA: LA STORIA INSPIRA

Nel 1964, ispirandosi alla bicicletta pieghevole utilizzata dai bersaglieri, nasce l’idea di un modello facile da trasportare, che presto conquista il pubblico. Giuseppe Bombi e Severino Maccaferri, affascinati da questa innovazione, vedono subito il potenziale per renderla ancora migliore. Decidono di apportare alcune modifiche: ruote più grandi per una maggiore stabilità, un manubrio più confortevole e una verniciatura metallizzata per un tocco distintivo.

Con queste migliorie in mente, capiscono di essere sulla strada giusta. Come era loro consuetudine, iniziano a lavorare con dedizione, progettando il futuro della nuova Cinzia e gettando le basi per un’avventura che avrebbe segnato la storia della bicicletta.

1967

1967

UN NOME, UNA TRADIZIONE, UN SUCCESSO

Una volta ideato il prodotto, restava una decisione cruciale: dargli un nome. Doveva essere un nome femminile, simbolo della famiglia e delle tradizioni, di quella figura che con amore e dedizione tiene unite le generazioni. Una donna, perché in lei risiede l’essenza più pura dell’Italia: bellezza, grazia e fertilità, caratteristiche che richiamano la nostra terra, così ricca di storia e arte.

Poi, come spesso accade, il caso intervenne. Giuseppe e Severino sentirono il custode della fabbrica vicina chiamare la figlia: “Cinzia”.
In quel momento, quasi senza accorgersene, la loro creazione trovò la sua anima. Giovane, spensierata, italiana: era nata Cinzia.

1970 - 1984

DALLA PROVINCIA ALL'EUROPA

Negli anni 70, Cinzia si trasferì nella sua nuova casa di Osteria Grande (Bologna). In poco tempo, la realtà Cinzia arrivò a produrre fino a 600 biciclette al giorno iniziando a farsi notare in tutta Europa, conquistando il pubblico grazie ad una qualità e ad un design in autentico stile italiano. I modelli pieghevoli vennero realizzati anche per i più piccoli mentre altre versioni da città vennero realizzate per soddisfare le necessità di una grande platea innamorata del marchio bolognese.

Cinzia divenne così in poco tempo un punto di riferimento per chi cercava qualcosa di più di una semplice bici, un'emozione, un ricordo, una compagna di viaggio. Così, quello che era iniziato come un gioco di provincia, fece breccia nei cuori europei portando un pezzo d'Italia sulle strade di tutto il continente.

1985 - 1997

UNA NUOVA GENERAZIONE

Negli anni 90, la bici Cinzia continuava a percorrere le strade italiane, portando con sé i valori di famiglia, tradizione e semplicità che Giuseppe Bombi e Severino Maccaferri avevano radicato nel cuore della loro creazione. La seconda generazione fece prosperare l'azienda infondendo modernità, innovazione e mantenendo viva la passione e la visione storica di Cinzia.

Ogni bicicletta, con le sue sfumature uniche, ha saputo narrare una storia di dedizione e amore per la bellezza autentica, celebrando la tradizione e un territorio. La Cinzia degli anni 2000 fu quindi un simbolo di legame profondo tra passato e futuro, dove famiglia e passione continuavano a pedalare fianco a fianco, perpetuando un sogno italiano destinato a vivere e a essere e ad essere tramandato di generazione in generazione.

OGGI

OGGI

UNA NUOVA STORIA ITALIANA

Oggi, Cinzia riscrive una nuova storia italiana con l’obiettivo di far riscoprire alle famiglie italiane il piacere autentico della bicicletta, quell'emozione di libertà e vita lenta che solo due ruote possono regalare. Ma oggi c’è un elemento diverso: l’avanguardia dell’elettrico.

Cosi, a più di 50 anni dalla sua nascita, Cinzia si rinnova riscrivendo la sua storia, trasformando l'iconica bici pieghevole in un modello elettrico dall'estetica cool ed elegante; unendo tradizione e innovazione con l'obiettivo di continuare a portare bellezza e innovazione nelle giornate di tutti noi.

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